Relazione del professore Edward Joseph Young in difesa dell’unità di Isaia, contro chi sostiene che le profezie di Isaia sono in realtà il frutto di tre o più autori che avrebbero scritto in epoche diverse da quella del profeta Isaia.

Trascrizione automatica

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I diritti di autore per la relazione che segue, tenuta dal professore Edward Joseph Young, spettano alla Westminster Teological Seminary. La diffusione in lingua italiana è stata concessa dal proprietario a patto che questa non avvenga a scopo di lucro. Hanno collaborato alla trascrizione, al doppiaggio in italiano di questa relazione, Connie Jo Forni e Caleb William Boyes. 

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One of the principal questions in dispute today in the Old Testament field has to do with the authorship of the prophecy of Isaiah. 

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Uno dei temi più discussi nell’ambito degli studi dell’Antico Testamento, al giorno di oggi è chi sia stato l’autore delle profezie di Isaia e quasi la posizione dominante, sostenere che Isaia non è un’unità, cioè che è stata l’opera di un gran numero di autori e si possa dividere in tre segmenti, chiamati primo, secondo e terzo, Isaia. 

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Con questo i sostenitori non intendono che ci siano stati solo tre autori. Questi sono semplici divisioni del libro, ognuna delle quali avrebbe avuto numerosi autori. 

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Ma quando osserviamo il nuovo testamento notiamo che il nuovo testamento parla di questo libro come se fosse opera dei del profeta Isaia. Notiamo anche che il nuovo testamento cita da Isaia, più che da qualsiasi altro libro di tutti gli altri libri profetici insieme. 

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Cita da ogni parte di Isaia e ognuna di queste parti, attribuita a Isaia stesso. 

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Ora c’è chi direbbe che questo non significa granché, che il nuovo testamento non intende dirci chi sia l’autore, ma usa la parola Geremia in senso generale, suppongo, come se fosse un’etichetta in una biblioteca si può trovare molto materiale in base all’etichetta e quindi la parola Isaia significherebbe semplicemente. 

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Così ci dicono che questo è un’insieme di scritti che portano il titolo Isaia, ma non ci direbbe chi è realmente l’autore? Il problema con questa approccio è il modo in cui il nuovo testamento cita da questo libro, se noi esaminiamo le citazioni e guarda caso, troveremo che ci sono un numero uguale di citazioni dei primi 39 capitoli e di citazioni dai capitoli 40 al 66. 

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Quando esaminiamo queste citazioni, notiamo che l’enfasi non è tanto sul libro di Isaia o le profezie di Isaia, anche se queste ovviamente sono di interesse, ma l’enfasi sembra essere sulla persona. Isaia, dunque leggiamo frasi tipo Isaia poi osa affermare oppure ben parlò lo Spirito Santo, quando per mezzo del profeta Isaia disse, O ancora di nuovo, Isaia dice. 

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Vedete? L’enfasi è sulla persona e queste sono delle affermazioni di natura storica. Isaia osò dire se questa affermazione non è storica, allora ci si può chiedere se possiamo o meno fidarci del nuovo testamento. Io vorrei portare alla vostra attenzione il capitolo 12 del Vangelo di Giovanni. 

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Il. Il signore aveva compiuto dei miracoli visti dai farisei, ma i farisei non credono in lui e la motivazione della loro incredulità è questa, una citazione da Isaia, signore, chi ha creduto alla nostra predicazione, a chi è stato rivelato il braccio del Signore. Ora queste parole sono citate dal capitolo 53 di Isaia, dal primo versetto. 

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E sono volutamente attribuite al profeta Isaia. Inoltre, l’adempimento di queste parole sarebbe l’incredulità dei farisei, i farisei non credono ai miracoli di Cristo, poiché Isaia aveva detto, Signore, chi ha creduto alla nostra predicazione, a chi è stato rivelato il braccio del Signore? 

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Questo è molto interessante. 

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Giovanni ci dice che queste sono le parole di Isaia, e queste vengono dal capitolo 53 di Isaia, ora c’è grande discussione riguardo alla. 

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Alla posizione del capitolo 53, se faccia, se fa parte o meno del suo contesto. La scuola di Bernhard Duhm sostiene che questo capitolo non fa parte del contesto che il contesto sarebbe stato scritto durante l’esilio, ma il capitolo 53 sarebbe stato scritto 100 anni più in là. 

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È il capitolo 53, secondo la posizione di Bernardum, apparteneva in realtà a un libro di canti che riguardavano un rabbino Lebbroso. Secondo Duhm, qualcuno ha appreso questo capitolo togliendolo dal suo contesto in un libro di salmi e l’ha inserito nel contesto in cui lo troviamo oggi e quindi non avrebbe nulla a che fare con quel contesto in realtà. Eppure Giovanni ci dice che Isaia disse queste cose e che l’adempimento di queste cose è proprio l’incredulità dei farisei. 

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Quindi qui vediamo che una citazione di Isaia 53 viene attribuita al profeta Isaia. 

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Ora Giovanni continua con un’affermazione veramente notevole, lui dice che non potevano credere, perché Isaia dice ancora non dice perché troviamo ancora scritto nel libro di Isaia, ma dice, poiché Isaia dice ancora e poi ci spiega perché i farisei non riuscivano a credere, non potevano credere a causa di queste ulteriori parole di Isaia. 

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A questo punto Giovanni cita il capitolo Sei di Isaia, dove vediamo il resoconto della chiamata al ministero del profeta. 

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Ora, per quanto io ne sappia tutti gli studiosi sono d’accordo che è stato Isaia l’autore del capitolo sei. 

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È presentato in quello che i tedeschi chiamano ich style, lo stile “io” è un resoconto della chiamata al ministero e quindi è attribuita al profeta stesso. 

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Il profeta, allora, al capitolo Sei, spiega perché i farisei non avrebbero potuto credere. 

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Ricordate le parole che il signore ha rivolto al profeta quando dà l’ordine al profeta di andare, tu dirai a questo popolo, ascoltate, ma non intendendo. E così via. Dunque questo viene applicato da Giovanni al rifiuto dei farisei, e questo è attribuito. 

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Taglia in quest’unica citazione, allora Giovanni sta unendo queste due citazioni attribuendole tutte e due a Isaia. Se ciò non bastasse, quasi come se anticipava lo l’approccio moderno allo studio, Giovanni continua con un’ulteriore affermazione, dicendo, Isaia disse queste cose quando vide la sua gloria e parlò di lui. 

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Cioè queste due cose sono le cose che Isaia ha detto e la persona Isaia che è messa in enfasi e Isaia disse queste cose in una certa condizione, in un certo una certa situazione le disse Quando vide la sua gloria, cioè la gloria di Cristo, e parlò di lui, cioè di Cristo. 

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Ora è possibile che per vedere la sua gloria. 

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Si parla principalmente della visione del capitolo sei, anche se io tendo a credere che quello che vede è molto di più. Il ministero di Cristo sulla terra e i miracoli che Cristo fa questo vide Isaia quando vide la sua gloria e parlò di lui. Questi brani, quindi, si riferiscono a Cristo. 

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Ora la cosa veramente interessante qui è che l’intero studio di critica della forma, dai giorni di Hermann gunkel, studioso dell’Antico Testamento, gli si concentra su quello che è chiamato il six-In-laben di una dichiarazione profetica. 

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Per seeds in liben, che significa letteralmente il posto a sedere nella vita, intendono che la situazione di vita che vive un profeta porta alla dichiarazione profetica fatta. 

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Quindi gli studiosi si interessano di questo, cioè nella critica delle forme. Giovanni ci dice qual è la situazione in cui Isaia parla e in quali condizioni pronuncia le parole. 

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Le pronuncia quando vede la gloria di Cristo e parla di lui. Ora se noi studiamo attentamente questi brani, è difficile fuggire alla conclusione che Giovanni è convinto che l’intero libro di Isaia sia la prima che la seconda parte. Sono parole di Isaia e sono state pronunciate in una situazione molto precisa. 

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Quando il profeta Isaia parlò riguardo a Cristo. 

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Se noi prendiamo ogni citazione dal libro di Isaia presentata nel nuovo Testamento, troviamo lo stesso schema. L’enfasi è sulla persona. Isaia è l’intero libro viene apparentemente considerato opera di Isaia. Ora questa posizione sembra essere sostenuta ulteriormente, anche se credo che per un cristiano basterebbero le affermazioni del nuovo testamento. Sembra essere sostenuta ulteriormente dalla scoperta dei rotoli del Mar Morto. 

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Conoscete questa scoperta che è stata fatta nel 1900? 

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Qualcuno crede che la data sia il 45, ma la data meglio conosciuta è il 47, comunque importa poco. 

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Crede che il rotolo di Isaia scoperto in realtà non ci illumina riguardo alla domanda di chi sia l’autore e. 

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Io trovo abbastanza divertente vedere degli studiosi disposti a discutere di tutto per quanto riguarda questi rotoli scoperti, tranne come potrebbero aiutarci a capire chi sia l’autore del libro di Isaia? 

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In genere si tende a dire che è prematuro, è troppo presto fare affermazioni di questo genere, però non pare che non sia troppo prematuro parlare di qualsiasi altro tema si possa collegare con i rotoli del Mar Morto. 

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Comunque Io credo che il grande rotolo di cumran in realtà ci illumina su questa domanda, quel rotolo contiene 52 colonne e queste 52 colonne presentano l’intero libro di Isaia e suppongo che la prima domanda che ci poniamo tutti è, come sono sistemati i capitoli 30? 

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Quanta esiste una sorta di divisione o qualche spacco tra questi capitoli? 

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Beh, è molto interessante. Il capitolo 39 finisce a una riga dalla fine della colonna. Ci sarebbe spazio per forza 5 o sei lettere alla fine di quella riga e il capitolo 40, poi, inizia sull’ultima riga della stessa colonna, senza alcuno spacco in tentazione. 

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La calligrafia è esattamente identica a quella precedente. 

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Uno spacco in tutto il manoscritto e questo è alla fine del capitolo 33. 

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E credo che il motivo che troviamo qui una divisione è perché siamo alla metà fisica del Libro per gli ebrei. Uno dei versetti verso la fine del capitolo 33 era considerato la metà del libro di Isaia. 

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È dunque possibile che uno spacco viene fatto a questo punto semplicemente per indicare la metà fisica del libro. Ma per quanto riguarda il capitolo 40 non c’è nessuna divisione e questa è veramente una cosa notevole. 

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Ora credo che senza dubbio si può affermare che la data del rotolo e il rotolo è datato al 125 a.C., cioè risale al secondo secolo a.C. Ora bernardum, aveva affermato sosteneva che il libro di Isaia è arrivato nella forma attuale solo nel primo secolo AC, quindi la semplice esistenza di questo rotolo dimostra che le teorie di dune vanno scartate. 

00:12:31 

E il libro esisteva così come ce l’abbiamo oggi, già nel II secolo AC. 

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Poi il libro di ecclesiastico, un testo apocrifo cita dal profeta Isaia e lo cita riferendosi ad Isaia come autore cita dal capitolo 40, per esempio, attribuendo quel capitolo ad Isaia, e parla del profeta Isaia con con parole veramente lusinghevoli, USA un linguaggio che nel capitolo 11 della profezia viene attribuito al Messia stesso, comunque ecclesiastico, attribuisce questo ad Isaia. 

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Dunque, la tradizione di Isaia come autore è estremamente ben fondata, risale al secondo secolo AC. Come minimo e ovviamente il libro stesso inizia con le parole, la visione di Isaia, figlio di Amos. 

00:13:23 

Nessun altro nome mai stato collegato con questo libro in alcun modo nessun altro nome è stato collegato con una parte del libro, l’unico nome mai attribuito a questo libro è il nome Isaia. Ora questo ci porta alla prima domanda, come è nata questa tradizione e cosa ne pensano gli studiosi moderni? 

00:13:44 

Dobbiamo vedere un po la storia della critica. 

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Per capire cos’è che le persone al giorno d’oggi dicono del profeta Isaia? 

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Per quanto io ne sappia iben azra, uno studioso ebreo del Medioevo. 

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Suggerire che il capitolo I capitoli dal 40 al 66 forse non erano opera di Isaia, ora ibenestra era un razionalista e la sorta di razionalista. 

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Che voleva apparire ortodosso ma cercava di di inserire quante più cose possibili in questa sua ortodossia, quando per esempio un’altro Rabbino Namanide mise in discussione la. 

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Chi fosse l’autore della lista dei re che troviamo in genesi è i benestra ha con gran coraggio, detto che del Piombo fuso si dovrebbe versare in bocca anamanide. Ora questo sarebbe un modo per difendere l’ortodossia, ma credo che ce ne sono. Ci sono modi migliori. 

00:14:48 

Dunque il benessere è la sorta di persona che suggeriva che forse c’era qualcosa di discutibile riguardo a un testo biblico, ma non sembrava avere il coraggio di dirlo apertamente. 

00:15:01 

Per esempio, in genesi 12 6, quando leggiamo che in quel tempo i cananei erano nel paese, beh, i benestra evidentemente non credeva che quella affermazione era opera di Mosè e disse che quel versetto aveva un segreto, ma un uomo prudente avrebbe non avrebbe parlato. 

00:15:24 

Dunque il suggerimento da parte di Iban estra che forse i capitoli 40 66 era un’opera di qualcun altro e non di Isaia, non porta un gran peso. Non è un’affermazione che nasce da un pro, da un pensiero molto approfondito. Sono convinto di questo. un’altro individuo, Moses, Iben gikatilla, spero che nessuno mi chiederà come si scrive. 

00:15:48 

Anche quest’altro ha suggerito che i capitoli dal 40 al 66 potrebbero essere stati scritti da qualcun altro e non proprio da Isaia. 

00:15:57 

Ora, a parte questo, non conosco altre istanze nella storia degli ebrei o nella storia della Chiesa cristiana. Quando qualcuno avrebbe negato o messo in discussione il fatto che Isaia fosse l’autore, almeno non fino a 1, 27 anni dopo il libro di Astrob. Quindi siamo nel 1780 o qualcosa del genere, quando in una traduzione in tedesco del Commentario del Vescovo Laof. 

00:16:27 

Un commentario che sostiene che Isaia fosse l’autore dell’intero libro, l’editore tedesco, un uomo di nome Capa, suggerì in una nota a piè di pagina al capitolo 50, che quel capitolo forse era opera di ezechiele o di qualcun altro vissuto durante l’esilio. 

00:16:45 

A distanza di 7 anni, uno studioso tedesco di nome Doderlein suggerì, e credo che questa è la prima volta che il suggerimento è di un di una certa serietà che i capitoli dal 40 al 66 non fossero opera di Isaia. 

00:17:00 

Via, ora siamo finalmente riusciti a comprare questo commentario di doderlein per la nostra biblioteca nel seminario e devo dirvi che è un commentario veramente povero. Non c’è una difesa ben ragionata per questa posizione, ma dodelein mette in moto le cose e subito le persone iniziano a dire che i capitoli dal 40 al 66 non sono opera di Isaia e allora nasce la domanda, se non è Isaia l’autore, allora chi ha scritto questi? 

00:17:31 

Soli, qualcuno diceva che una persona vissuta durante l’esilio ha scritto questi capitoli, qualcun altro diceva no, erano l’opera di un gran numero di persone. Poiché questi capitoli non sembrano presentare 1 1 ragionamento sviluppato allora si sosteneva che erano opera di un gran numero di persone verso l’inizio del secolo scorso. Uno studioso tedesco, Genius, scrisse in Difesa dell’unità di questi capitoli. 

00:18:02 

Ora lui non attribuiva ad Isaia. 

00:18:05 

Questi capitoli, ma disse che era un’opera di un individuo che, vissuto durante l’esilio e questo autore veniva definito il grande sconosciuto dell’esilio. O, per usare una frase tedesca, il Deutero Iosaia il secondo, Isaia Deutero, è comunque è una parola greca e dire deutero iosaia piuttosto che secondo Isaia fa sembrare molto più colti. Per questo si parla sempre di questo deuteroyosaia.com. 

00:18:36 

Ha suggerito che forse questo era un secondo individuo, sempre di nome Isaia, ma non è un non è stato un suggerimento molto utile. 

00:18:46 

Dopo l’opera di the Genius, è diventato popolare la posizione che i capitoli del 40 e 66 erano opera di un autore sconosciuto che è vissuto durante l’esilio babilonese e i capitoli dall’uno al 39, per lo più erano opera di Isaia. Questo credo è stata la posizione dominante durante il secolo scorso. A fianco a questo c’era chi sosteneva che l’intero Libro fosse opera di Isaia. 

00:19:15 

Periodo alcuni dei commentari al libro di Isaia, alcuni dei commentari migliori sono stati scritti. 

00:19:21 

Direi che alcuni dei commentari migliori di tutti i tempi sono stati scritti in questo periodo. Maurice Drexler, per esempio, che credo abbia scritto il commentario migliore in assoluto su Isaia Josefadison Alexander della Princeton Theological Suminary, Franz Delic Karell, Paul Gasparri. Tutti hanno scritto riguardo a questa profezia. 

00:19:45 

E altri hanno scritto dei commentari veramente fantastici. In difesa dell’unità del libro. Ora veniamo alla domanda, perché mai qualcuno negherebbe che Isaia, l’autore di questi capitoli? Perché dunque Isaia non avrebbe potuto scrivere i capitoli dal 40 al 66? Bene, sono stati presentati un gran numero di ragionamenti per questa posizione. 

00:20:08 

Zone e si. 

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È detto anzitutto che il nome Isaia non si trova in questi capitoli, questo è vero, ma neppure il nome di qualsiasi altro individuo è presentato come autore in questi capitoli, quindi non è un ragionamento che porta gran peso. Poi si dice che lo sfondo di questi capitoli è l’esilio babilonese e che Isaia non avrebbe potuto scrivere questi capitoli perché non poteva sapere nulla della cattività babilonese. 

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Poi si dice che lo stile in cui sono scritti questi capitoli è diverso da i capitoli precedenti. 

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Ora, appena il ragionamento ha preso posi ha preso diciamo forza è diventato ovvio che se uno sosteneva che a causa dello sfondo babilonese Isaia non avrebbe potuto scrivere questi capitoli, allora non poteva scrivere neanche molti degli altri capitoli. Se vediamo per esempio il capitolo 13 e credo sia stato rosen Miller, il primo ad evidenziare questo punto, il capitolo 13 è intitolato. 

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Il peso di Babilonia visto da Isaia, figlio di. 

00:21:20 

Bene, questo è un capitolo a sfondo babilonese e lo stesso vale per il capitolo 14. Allora, se Isaia non poteva essere autore dei capitoli dal 40 al 66, non avrebbe neanche potuto scrivere i capitoli 13 e 14 e, una volta messo in moto questo ragionamento, ci si è rivolti ai capitoli. Dal 24 al 27, che secondo la critica sono un apocalisse e. 

00:21:46 

Sostenevano che le idee sviluppate in quei capitoli erano troppo progressive per il giorno. 

00:21:52 

Maria, dunque Isaia non poteva essere autore neanche di quei capitoli, allora le cose vanno avanti così. Il secondo Isaia, si inizia a. 

00:22:03 

Definire si inizia a dire che il secondo Isaia era il più grande di tutti i profeti, George Adam Smith, ha scritto nel suo commentario su Isaia e ha raccolto, credo quella che era il consenso. 

00:22:17 

Ha scritto un elogio fantastico riguardo all’opera di questo, secondo Isaia e molti altri elogiavano il secondo. Isaia, sembra che la posizione era questa, Isaia stesso sarebbe stato un profeta ordinario, sicuramente non uno dei più grandi, forse al alla pari di Amos o osea, ma non uno dei profeti più grandi. Però l’autore di questi ultimi capitoli, dal 40 al 66, quello sì che era l’autore più grande mai visto in Israele. 

00:22:49 

E perché era così grande questo profeta? Bene, sarebbe stato un grande profeta perché era il primo nella storia del mondo che aveva chiaramente spiegato la dottrina del monoteismo in opposizione agli idoli della Babilonia. Lui aveva fortemente dichiarato che c’era un unico Dio e nessuno così ci viene detto, nessuno prima di lui aveva fatto una cosa simile. Allora i critici non avevano parole abbastanza lusinghevoli. Per questo, secondo Isaia. 

00:23:20 

Era l’apice, si potrebbe dire di un’evoluzione religiosa, il più grande di tutti i profeti. 

00:23:26 

E questo continua fino al 1892, quando qualcuno guasta le feste e questo è bernardù con il suo commentario. Ora ho visto di recente qualcuno che ha definito bernardum un teologo conservatore, ma questo non significa granché, perché per il metro usato al giorno di oggi basterebbe evitare il carcere per essere definiti cons dei teologi conservatori. 

00:23:53 

Doom dice che il secondo Isaia non era disse che il secondo Isaia non era mai stato in Babilonia e questo ha smontato tutto il ragionamento del secondo della teoria del secondo Isaia, questo individuo non era mai vissuto in Babilonia, anzi scriveva dalla Palestina e probabilmente dalla terra dei fenici, da qualche parte vicino al Libano. Ora dire che questo è stato sconvolgente è dir veramente poco. 

00:24:20 

Dunque andò oltre, disse che il secondo Isaia non scrisse tutti i capitoli dal 40 al 66, ma solo i capitoli dal 40 al 55. 

00:24:29 

Tutto qui per il secondo. Isaia continuava dicendo che quattro di questi capitoli, i quattro canti del servo, così li definiva. 

00:24:40 

Erano stati inseriti nel contesto in un’epoca successiva. 

00:24:45 

Questi capitoli erano presi da un antico libro di canti scritto circa 100 anni dopo le successive, all’epoca del secondo Isaia e questi capitoli riguardavano un rabbino Lebbroso che era morto. Chi poteva essere questo rabbino? Non lo sa nessuno. 

00:25:01 

Ma a un certo punto un redattore. 

00:25:04 

Estrae questi capitoli dal libro dei canti e li inserisce nell’attuale contesto in secondo Isaia, allora una volta e per tutte dun distrugge l’idea della sofferenza. 

00:25:19 

Della propiziazione da parte del servo sofferente che doveva essere una delle grandi idee sviluppate dal secondo Isaia. 

00:25:30 

Bene e per quanto riguarda i capitoli dal 50 al 66 quei capitoli ci dice dunano opera di qualcuno che era vissuto in Palestina dopo la ricostruzione del tempio, quando iniziava a nascere il giudaismo. Questo autore che doomì Doom lo definisce il trito Isaia terzo Isaia, ora il libro di Doom è stato esplosivo, già lui aveva menzionato queste idee in altri suoi scritti, ma il Commentario suo è uscito nel 1892. 

00:26:05 

E da allora non voglio farvi ora tutta la storia della critica. 

00:26:09 

Ma dai giorni di Doom quasi tutti hanno accettato questa teoria di tre dei tre Isaia. 

00:26:17 

Ma come vi ho detto prima, questo non significa che ci sarebbero stati tre autori, Doom forse credeva qualcosa di simile. Altri come heygar, per esempio, hanno scritto riguardo al terzo, Isaia, parlando anche della sua personalità, secondo me con una totale mancanza di humor e dimostrando che ci sarebbe stato questo terzo Isaia secondo e anche un primo, Isaia. 

00:26:41 

Via, ma credo che la posizione più condivisa al giorno di oggi da persone che hanno un pensiero creativo e investigano questo soggetto, è una cosa di questo genere. Il libro di Isaia in realtà è una sorta di biblioteca di letteratura profetica. Isaia avrebbe scritto qualche cosa nella prima parte del libro, ma una gran parte dei capitoli sono opera di altri e sono stati inseriti in epoche successive o. 

00:27:12 

Zepoli o da altri? 

00:27:15 

Che hanno han scritto delle note nel Libro in epoche successive, poi, è stato inserita la seconda parte, i capitoli dal 40 al 55, che sono opera di un unico autore che ha scritto con uno stile simile a quello di Isaia, anche imitandolo. E poi i discepoli di questo secondo autore. 

00:27:37 

Avrebbero aggiunto qualcosa qui e lì e poi, dopo tanto tempo, il terzo, Isaia, più o meno nello stesso modo, viene aggiunto ai capitoli precedenti. 

00:27:49 

Quindi ci sono tanti frammenti e credo che questo è più o meno l’opinione condivisa, se c’è un’opinione comune. 

00:27:58 

Un libro uscito di recente che riguarda il secondo Isaia, e sostiene una posizione molto simile a quella di Doom. Per questo questa parte del libro e riguarda solo i capitoli dal 40 al 55. 1 altro libro però, intitolato Storia e profezia, nel secondo Isaia opera del professor Smart di Union Suminary, dimostra secondo me un po di creatività in più. 

00:28:23 

E per secondo Isaia, il professore Smart intende tutti i capitoli dal 40 al 66 e aggiungerebbe anche il capitolo 35. E lui sostiene che tutto questa parte del libro è un’unità e credo che sviluppa dei buoni ragionamenti. Per questo questa unità allora c’è qualche segno che questa posizione o teoria dei tre Isaia inizia a perdere terreno? 

00:28:51 

E le persone ora non sanno che spiegazione darsi, sicuramente non diranno che Isaia è l’autore dell’intero libro. Perché dire questo veramente richiederebbe il credere in nelle profezie predittive e. 

00:29:05 

Non non posso che pensare che, poiché Isaia è così ricco di profezie messianiche, più di qualsiasi altro libro, proprio per questo il libro è soggetto a così tanta critica. 

00:29:18 

Ora possiamo noi credere che Isaia è opera di un unico autore o dobbiamo condividere queste teorie di un secondo, 1/3 Isaia. 

00:29:30 

Vorrei a questo punto evidenziare le difficoltà con la teoria del secondo del terzo, Isaia abbiamo visto i rotoli del Mar Morto, una copia completa del libro di Isaia che risale al secondo secolo a.C. 

00:29:45 

Abbiamo visto che tra i rotoli del Mar Morto è stata trovata una copia completa di Isaia e che questa risale al secondo secolo a.C. 

00:29:55 

Ora, se Isaia stesso non e stato uno dei più grandi profeti, se il presunto secondo isaier è il più grande di tutti i profeti e c’è chi ancora dice cose di questo genere, bene, se le cose stanno così, com’è che questo Libro è arrivato nella forma attuale? 

00:30:12 

È stato attribuito a questo libro il nome di Isaia e perché il nome del secondo Isaia è stato perso completamente, al punto che non sappiamo neanche chi fosse. Non sappiamo nulla di un secondo Isaia, possiamo solo tirare a indovinare. 

00:30:27 

Com’è allora che il Libro sia arrivato nella forma attuale? Ora non è mai stata presentata una risposta soddisfacente a questa domanda e non so se vale la pena prendere in considerazione i tentativi di fatti per rispondere a questo dilemma, ma. 

00:30:44 

È una domanda che tutti dovrebbero considerare, com’è che il Libro è arrivato nella sua forma attuale e perché il nome di Isaia? 

00:30:55 

Collegato con questo libro e perché è il nome di un presunto secondo, Isaia è stato perso completamente. 

00:31:05 

Il nuovo testamento, infatti, cita da ogni parte di Isaia e attribuisce tutto questo alla persona Isaia, come cristiani la questione finisce lì, quando il nuovo testamento si dichiara su una domanda, non c’è altro da aggiungere? Per noi è finale quando il nuovo testamento dice Isaia osò dire, questa è una affermazione veritiera. Quanto quando il nuovo testamento dice, Cristo morì per i nostri peccati secondo le scritture. 

00:31:35 

Se una delle due non è vera, allora come S ci si può fidare dell’altra? 

00:31:40 

Quindi la vera domanda, in tutto questo è se ci fidiamo o meno del nuovo testamento, possiamo noi fidarci di quanto dice il nuovo Testamento? Ma torniamo a esaminare più attentamente questo questo tema. Ci sono buoni motivi per credere che Isaia è stato l’autore del libro che porta il suo nome. Anzitutto un gran numero di brani in Isaia 34 e nella parte finale del libro. Vengono poi ampliati in Geremia Sofonia e naum. 

00:32:17 

Ora l’unico modo per schivare la forza di questo ragionamento è dire che Geremia deve aver scritto per primo e i brani in Isaia sono stati sviluppati dopo il tempo di Geremia, ma ci sono buoni motivi per credere che le cose non sono andate così. In quasi ogni caso, quando facciamo il confronto tra i due e io ho fatto questo. Per la Westminster Theological Journal lo sviluppo delle idee si vede chiaramente in Geremia o nelle altre profezie, ma non in Isaia. 

00:32:48 

È chiaro che Jeremy. 

00:32:49 

Mia parte con le sue affermazioni da quanto scritto in Isaia, ora Geremia più di tutti gli altri profeti, fa riferimento alle ai profeti che l’hanno preceduto nella storia B della Bibbia fa riferimento a michea per nome, e lui parla delle persone che sono venute prima di lui. Usa materiale precedente. 

00:33:10 

Niente. Il ministero di Geremia è un applicare nella propria vita i principi che sono stati pronunciati da Isaia. Allora abbiamo questi brani tipici di Isaia dalla parte finale della profezia, che vengono poi usati in Geremia e anche in alcuni degli altri profeti. Questo secondo me dovrebbe escludere la possibilità di un secondo Isaia. 

00:33:34 

Franz Delic, uno studioso tedesco, una persona di mente molto indipendente che ha spesso cambiato posizione su numerose questioni e non sembra mai essere arrivato a una posizione finale. 

00:33:47 

Che disse che sarebbe morto senza sapere con certezza chi fosse l’autore del libro di Isaia. 

00:33:55 

I critici sostengono che lui in realtà negava che Isaia fosse l’autore. Io non credo che le cose stavano così, ma sembra non essere arrivato AA una dichiarazione, non era non essere pronto a una dichiarazione. 

00:34:11 

Conclusiva de lich, che cambiava spesso posizione, per esempio su chi fosse il servo del Signore. 

00:34:19 

Esaminò questo tema in particolare e troveremo il suo studio in appendice al commentario di Drexter il. 

00:34:27 

È che è scritto in tedesco e non credo che sia mai stato tradotto, ma delic, esamina, mette a confronto questi brani e esamina le possibilità. 

00:34:40 

In conclusione, dice che la dipendenza non è di Isaia, ma piuttosto degli altri profeti, e se noi guardiamo questo materiale sviluppato da delitch e sembra che pochissimi l’abbiano fatto, noteremmo che ha un ragionamento veramente importante per quanto io ne sappia, questa è una domanda completamente ignorata dalla critica. L’unica risposta che è stata data al mio articolo da un critico tedesco è stato questo, se tu hai dei preconcetti troverai delle risposte facili. 

00:35:13 

Beh, va bene, tutti noi abbiamo dei preconcetti e loro hanno preconcetti quanto noi e sembra che trovano sempre delle risposte che corrispondono ai loro preconcetti. Mi piacerebbe però che riconoscessero questa questione dei preconcetti e dichiariamo apertamente in qua con quali ragionamenti siamo. Ci stiamo lavorando. Io credo che noi dobbiamo fare questo. Credo che l’apologetica cristiana deve svilupparsi così. 

00:35:44 

Senz’altro abbiamo dei preconcetti e una volta che abbiamo dei preconcetti, non c’è da vergognarsi. 

00:35:50 

La domanda è se i preconcetti sono validi, se il nostro preconcetto è che Dio, il Dio della Bibbia, ha parlato all’uomo, allora non abbiamo di che preoccuparci se il preconcetto, piuttosto che la Bibbia, è solo opera di un uomo e non di Dio, in nessun in alcun senso particolare. Bene, allora uno potrebbe trattare la Bibbia come un libro qualsiasi. 

00:36:15 

E renderla serva delle proprie teorie. 

00:36:18 

Quale? Ma quello che voglio dire è questo, io non sono contrario al fatto che qualcuno dice che io ho dei preconcetti, io ce li ho, so di averli e vorrei solo però che chi attacca la fede cristiana riconosca i propri preconcetti e il fatto che i propri ragionamenti si fondano su quei preconcetti, se solo riconoscessero questo, comunque, questo è un ragionamento molto importante, io vi incoraggio di approfondire. 

00:36:46 

Prendete il libro di Geremia nelle vostre bibbie e guardate i riferimenti incrociati, trovate tutti i riferimenti al libro di Isaia e mettete a confronto le i due. Credo che troverete che uno studio di gran valore e che stimola. 

00:37:03 

Bene, arriviamo a Isaia. 

00:37:07 

Voglio evidenziare1.in particolare prima di parlare della profezia per intero si è spesso detto che c’è una differenza di stile nella seconda parte, precisamente nei capitoli dal 40 al 48, c’è un cambiamento di stile, lo stile cambierà ancora leggermente nei capitoli dal 55 fino alla fine, ma amici miei, il modo in cui scriviamo lo stile cambierà in base al tema. 

00:37:35 

Sul quale stiamo scrivendo. Se Isaia poi pronunciò oralmente le profezie della prima parte del libro, sicuramente lo stile sarebbe stato diverso. Questa idea ce l’ho fresca in mente perché ho da poco visto una copia di cose che ho detto qui e credetemi, lo stile orale è molto diverso dallo stile scritto e sono molto grato alle persone che. 

00:38:00 

Correggeranno quanto detto per tirarne fuori un inglese ragionevole. 

00:38:06 

Quello che uno dice è molto diverso da quello che uno scrive con cura, se Isaia pronunciò oralmente quelle profezie, sicuramente ciò spiegherebbe la forza e il vigore. 

00:38:20 

Di queste profezie e abbiamo buoni motivi per credere che gli ultimi capitoli sono stati pronunciati dopo che Isaia si è ritirato dal ministero. 

00:38:31 

E che la lo spirito della profezia ha visto poi il futuro del popolo di Dio. 

00:38:38 

E voglio approfondire questo tema. Poi, nel pomeriggio che Isaia scrisse queste profezie mise queste profezie per iscritto. 

00:38:49 

Ora non solo è cambiato il tema, ciò di cui sta scrivendo Isaia, ma anche la situazione in cui vengono scritti questi capitoli è diversa e ci sono anche altri fattori che dovremmo considerare. 

00:39:04 

Se queste parole vengono da Isaia, dopo il suo ministero attivo che doveva il. Il ritiro dal ministero dovrebbe essere dopo il 701 AC. Mentre avrebbe iniziato come minimo nel 739 a.C. Allora sicuramente Isaia è una persona molto più anziana e molto più matura e le cose che lui scrive come anziano necessariamente avranno uno stile leggermente diverso da quelle. 

00:39:33 

Detto quello, stile che avrebbe usato da giovane, se noi continuiamo a scrivere col tempo il nostro scrivere dovrebbe migliorare, cambiamo con l’età e il nostro stile migliora. Noi non scriviamo oggi come avremmo scritto da adolescenti, almeno credo di no. Impariamo qualcosa col tempo. 

00:39:56 

E questo potrebbe spiegare perché c’è una differenza di stile, ma questa idea di una differenza di stile è stata esagerata. 

00:40:05 

Anche Rudolph Keatle, che sicuramente non è uno che difende l’idea che Isaia sia l’autore, credeva che il secondo Isaia, così lui lo chiamava, aveva imitato o cercato di copiare lo stile del primo Isaia. 

00:40:22 

Si è notato che molte fra ci sono molte frasi in Isaia che troviamo solo nel libro di Isaia, da nessuna altra parte nell’Antico Testamento. Una frase che sembra unire tutta tutto il libro. È questa, il Santo d’Israele Isaia vide il Santo nel Tempio e rimase così colpito dalla Santità di Dio che parla di lui sempre come il Cadosh Israel. 

00:40:50 

Il Santo d’Israele, questa frase si USA. 

00:40:54 

Viene usata un numero quasi identico di volte nei capitoli dall’uno al 39 e nei capitoli dal 40 al 66. 

00:41:04 

Al di fuori di questo si trova in alcuni brani in Geremia che si basano sulle profezie di Isaia, ma il gran numero di questi di questi riferimenti il maggior numero si trovano nel prof. Nel libro di Isaia. 

00:41:20 

Ci sono poi delle frasi, degli abbinamenti di parole che si trovano nelle due parti di Isaia, ma da nessun’altra parte nell’Antico Testamento. 

00:41:28 

E non solo una o due, ma numerose fiumi nel deserto, per esempio. 

00:41:37 

Fanciullo, la parola ta alulim per fanciulli si trova solo in Isaia, nelle due parti e da nessuna altra parte. 

00:41:48 

Il signore la bocca del Signore ha parlato la parola dice. 

00:41:56 

Il mio popolo dice il vostro Dio. Normalmente in ebraico questa parola si pronuncerebbe, io Mer in Isaia. In tutto il libro si scrive Iomar e la A è tipica di questa profezia, un po di tempo fa una signora Mi. 

00:42:14 

Inviò un libro che lei aveva intitolato L’Isaia indivisibile ed era stato tradotto dal dall’ebraico. Questa signora aveva dedicato anni per dimostrare che certi abbinamenti di verbi di sostantivi e così via e l’uso di certi verbi con una certa sfumatura di significato è l’uso di certi sostantivi. Sono tipici delle due parti di Isaia, ma non si trovano da nessuna altra parte nell’Antico Testamento. 

00:42:41 

Tanto. E se qualcuno ha ancora qualche dubbio su questa domanda, comprate quel libro e esaminate questi riferimenti, ora, se potete studiarli in ebraico, tanto meglio perché si non si può fare tantissima strada in inglese, ma basta esaminare questi riferimenti e noterete quante sciocchezze sono state pronunciate riguardo allo stile di Isaia. 

00:43:06 

È semplicemente impossibile pensare che più di una persona abbia scritto questo libro a meno che uno sostiene che qualcuno ha dedicato l’intera vita per copiare, imitare banalmente la prima parte del libro. 

00:43:21 

Ma a quel punto potremmo spiegarci l’uso di queste combinazioni di parole nella seconda parte di Isaia, che sono identiche alla prima, ma il problema è che è chiaro che la seconda parte di Isaia non è un’imitazione in alcun senso, è originale. 

00:43:40 

E c’è un un’originalità bellissima, allora non ci aiuta questa ipotesi. Il fatto sta che c’è un vocabolario unico che si trova in questo libro e da nessun’altra parte nell’Antico Testamento. 

00:43:53 

Ma credo che il ragionamento più forte per l’unità del libro è proprio il messaggio del libro e ora vi chiedo solo un attimo, mentre esaminiamo il il messaggio del libro per intero. Ovviamente riconosco che ci sono dei punti interrogativi, ma considerate il messaggio del Libro nel primo capitolo il profeta sviluppa in forma embrionale tutto quello che dirà successivamente. 

00:44:21 

Se voi esaminate il primo capitolo, troverete che si divide in quattro parti, ognuna di queste parti viene in aperta da un appello al signore e il signore parla, per esempio udite a cieli e tu terra presta orecchio, poiché il signore parla. 

00:44:40 

E poi ancora nella seconda parte, ascoltate la parola del Signore capi di Sodoma, pressate, orecchio alla legge del nostro Dio, popolo di Gomorra. 

00:44:52 

Poi, nella terza parte il capitolo inizia la terza parte del capitolo inizia così, venite e discutiamo, dice il signore. E nella quarta parte il versetto 24 le parole poi, perciò il signore, il Dio degli eserciti, il potente d’Israele, dice. 

00:45:13 

Dopo di questo, Isaia descrive il signore con un gran numero di termini e in questo primo capitolo troviamo in forma embrionale tutto quello che di cui il profeta vuole parlare. È veramente un capitolo straordinario. 

00:45:28 

Ricordo da studente in seminario che leggendo 1 1 quotidiano La sera. 

00:45:37 

Ho visto un articolo riguardo la morte di uno studioso tedesco che aveva dedicato l’intera vita al primo capitolo di Isaia. Ora non mi ricordo il suo nome. 

00:45:45 

Ma l’editore del del giornale aveva criticato questo studioso a grandi linee, dicendo che c’erano altri capitoli nella Bibbia. 

00:45:54 

E lasciando intendere che lo studioso aveva sprecato il suo tempo con questo unico capitolo, non mi ricordo chi fosse quello studioso, ma devo dire che empatizzo con lui perché più studio questo capitolo più mi sembra meraviglioso. 

00:46:12 

Una volta che ti innamori di questo capitolo e di è difficile lasciarlo andare. 

00:46:18 

Comunque qui il profeta presenta in forma embrionale tutto quello che vuole dire successivamente. 

00:46:26 

Ora il ministero del profeta inizia l’anno della morte di del Reuzia. Questo non significa necessariamente che che la visione è stata ricevuta dopo la morte diuzia, ma in quell’anno e quindi lui ha profetizzato durante il Regno di Uzia di Iotam, di Akaz e di. 

00:46:46 

I capitoli dal due al quattro è possibile che siano stati pronunciati durante i regni di uzia e yotom. Ora se noi esaminiamo questi capitoli, vediamo che sono un’unità. Il capitolo due apre subito con un quadro di pace universale e questo è il tema S il tema fondamentale della profezia di Isaia, la pace di Dio per il suo popolo. 

00:47:12 

La pace che Dio dona al suo popolo e. 

00:47:15 

Qui ci viene detto che il Colle del Signore sarà innalzato al di sopra di tutti i Colli e i popoli andranno al signore e il risultato sarà che le persone non impareranno più la guerra e batteranno, cambieranno le loro spade. 

00:47:30 

In aratri e le loro lance in vomeri. 

00:47:35 

Dopo di questo? 

00:47:37 

Isaia parla al popolo, evidenzia il suo, il loro peccato e poi introduce il secondo tema principale, quello del giudizio, e dice che viene un giorno il giorno del Signore degli eserciti e che questo giorno coprirà ogni cosa. 

00:47:55 

Che all’occhio dell’uomo è elevata. 

00:47:59 

Chiude poi questo secondo capitolo con quella frase straordinaria, smettete di confidarvi. Nell’uomo nelle cui narici non c’è che un soffio. Infatti, quale importanza gli si potrebbe attribuire? Nel terzo capitolo, Isaia ci dimostra che a causa del peccato del popolo arriverà presso un giudizio e lui nomina alcuni di questi peccati in particolare. 

00:48:25 

Le ricchezze delle donne che si potrebbe dire si trovano, adagiate in Sion e non si preoccupano dell’opera del Signore. Continuando al capitolo quattro di nuovo vediamo un quadro di. 

00:48:37 

Ma ora Isaia fa un passo in avanti e collega questa pace con un individuo, il germoglio del Signore. Questo è il primo riferimento messianico della profezia nel capitolo 5 riprende il tema aprendo con una parabola bellissima, dove dimostra che Dio ha fatto quanto possibile per la nazione di Israele. Ma Israele si è ribellata e poi elenca i tanti peccati di Giuda e Israele. E per chiudere poi il quinto, capito? 

00:49:05 

Presentando ancora una volta il secondo tema fondamentale, quello del giudizio, ma ancora una volta è più c’è, più precisazione e ora collega questo giudizio con l’arrivo di un esercito che che è l’esercito assiro. 

00:49:21 

Allora Isaia ci ha presentato i suoi temi fondamentali, ora si inizia a parlare della persona Isaia e vediamo la sua visione nel tempio. Questo capitolo non solo ci presenta la persona e il suo messaggio, ma ci prepara per le profezie messianiche che seguiranno nei capitoli successivi. 

00:49:40 

Isaia Isaia, viene detto che lui predicherà un popolo incallito e questo inizierà subito dopo, quando parlerà con akads. Lui predica al re e re si rifiuta di ascoltarlo. Akads vorrebbe chiedere aiuto agli assiri in opposizione. Isaia, come abbiamo visto ieri. 

00:50:01 

Presenta la nascita del re Messianico, poi le profezie. 

00:50:07 

Del Messia si intervallano con riferimenti al alla presenza degli assiri. La terra è la terra di Emanuele, ma la terra è stata. 

00:50:18 

È stata coperta da un uccello rapace. La potenza degli assiri, dopo aver presentato la forza degli assiri, Isaia dichiara che presenta ancora una volta la nascita del Messia in termini ancora più espliciti e parla ancora di lui. E poi continua a dire che gli assidi verranno a Gerusalemme e lui sembra Inter. 

00:50:40 

A fare avanti e indietro tra il tema del Messia e del giudizio, cioè tra la pace e il giudizio, e chiude poi con quella profezia meravigliosa del capitolo 11 che riguarda il Regno del Messia. E tutto questo brano chiude con un canto di lode. Il canto che troviamo nel capitolo 12. 

00:51:01 

Ora questo è fondamentale perché gli assiri avrebbero stabilito un Regno globale che avrebbe inondato il Regno di Dio. Quindi Isaia va subito al dunque e nei capitoli 13 e 14 dimostra che re babilonese, che a cuore il nemico del popolo di Dio sarà distrutto. 

00:51:23 

Ora non lasciatevi dire che questo capitolo 13 non può essere opera di Isaia, perché ci sono più frasi tipiche di Isaia in quel capitolo che in qualsiasi altro capitolo della profezia. 

00:51:35 

E se qualcuno crede che Isaia non poteva sapere nulla della Babilonia nel 52.952 è stato trovato un’iscrizione di sargo nel secondo, risalente al 710 AC. Che è più o meno all’epoca di Isaia. 

00:51:53 

E questa iscrizione parla della caduta di Babilonia con un linguaggio che è quasi simile a quello del capitolo 13, quindi non lasciatevi dire che Isaia non avrebbe potuto pronunciare queste parole. 

00:52:09 

Poi, dopo i capitoli 13 e 14, il profeta dimostra che gli assiri avrebbero conquistato le nazioni. 

00:52:17 

Moni MOAB viene nominato e lui piange per mob, perché perirà? Damasco e gli altri? E poi un gran numero di regni piccoli come Duma ed Hom Arabia e poi la potenza marittima. Tiro e tutto questo chiude con i capitoli dal 24 al 27. 

00:52:38 

Isaia va oltre quello di cui ha parlato. 

00:52:42 

Nuovo unisce tutto con i temi del giudizio e della pace. 

00:52:47 

E queste sono alcune delle profezie più belle di pace e di benedizione e alcuni delle parole di giudizio più pesanti e l’enfasi è su MOAB come esempio di una nazione che sarà giudicata. 

00:53:02 

Ancora una volta i critici dicono che queste sono di idee troppo avanzate per l’epoca di Isaia, ma ancora una volta ogni versetto in questo capitolo è ricco di espressioni tipiche di Isaia. Come possiamo spiegarci questo? Questo fatto? Ora uno studioso ha detto che è evidente che queste parole sono state scritte da qualcuno che voleva. 

00:53:27 

Imitare il profeta Isaia, ma se le cose stanno così, allora secondo me sembra molto più semplice riconoscere che Isaia stesso le ha scritte. Cosa intendiamo per. 

00:53:40 

Cosa si intende quando si dice che queste sono idee, idee troppo avanzate? Per Isaia vogliamo dire che lo spirito di Dio non avrebbe potuto rivelare a Isaia queste idee o intendiamo che in una scala di evoluzione dello sviluppo umano queste idee sono troppo premature? 

00:54:00 

È quello che intende la critica, ma se vediamo come si uniscono perfettamente queste profezie con questi capitoli, con il resto della profezia, durante il Regno di Acaz, allora possiamo capire perché sono parole di Isaia. 

00:54:19 

Si arriva poi al al periodo di ezechia, l’alleanza con gli assiri è stata fatta e le cose non stanno andando bene. Il popolo vorrebbe andare a chiedere aiuto in Egitto e Isaia deve evidenziare la follia di questo gesto. Lui gli avverte contro questa politica. 

00:54:38 

E chiude questo ancora una volta chiude questo questa parte con i capitoli 34 e 35 che sono simili ai capitoli dal 24 al 27 presentano ancora una volta i temi di giudizio e di pace. Questa volta l’enfasi è su Edo come nazione soggetta al giudizio, così come nella parte precedente. Moab era l’esempio di nazione che viene giudicata. 

00:55:05 

Ora le parole di Isaia iniziano a crescere, come se salissero per dei gradini e superano il periodo degli assiri per parlare della cattività babilonese. Abbiamo quindi quattro capitoli che servono da ponte, da i capitoli dal 36 al 39, in cui il 36 e il 37 guardano dietro il periodo degli assiri, mentre il 38 e il 39 guardano avanti al periodo babilonese. E c’è questa profezia. 

00:55:36 

Esplicita nel 39 che dice che il popolo andrà in cattività in Babilonia. 

00:55:43 

Il capitolo 39 chiude con questa triste nota e questo è lo sfondo per le parole di consolazione del capitolo 40. In altre parole, se noi abbiamo i capitoli dall’uno al 39 in isolamento, crescono, sembrano arrivare verso un finale, ma poi non c’è alcuna chiave per comprenderli. 

00:56:06 

Se invece prendiamo i capitoli dal 40 al 66 in isolamento, divorziandoli da quello che è venuto prima, bisogna chiedersi perché sono stati scritti consolate il mio popolo, perché cos’è successo? Ma vediamo come si uniscono benissimo il pensiero del capitolo 39, la profezia della cattività con confor Consolate il popolo perché ci sarà liberazione. 

00:56:34 

È come voglio dimostrarvi oggi pomeriggio questi capitoli sono capitoli di consolazione, hanno uno sfondo babilonese e Isaia parlerà di Ciro dicendo che Cir, Dio si userà di Ciro per liberare il popolo. La profezia di Ciro si trova nel capitolo 44 e viene scritta presentando Ciro come una persona che arriverà nel futuro. Distante non è presentato come contemporaneo, cosa che vorrebbe dire la critica. 

00:57:06 

Quello che Isaia sta dicendo. 

00:57:09 

È che il popolo qui si trova in schiavitù spirituale e che c’è solo uno che può liberarli da quella schiavitù. E questo è il servo del Signore. 

00:57:20 

Allora la prima parte di Isaia ci parla della del Messia come persona, mentre la seconda parte ci parla dell’opera del Messia e la profezia poi chiude, dimostrando che. 

00:57:31 

All’interno di Israele stesso c’è una divisione, non tutti che portano il nome di Israele sono Israele, ma solo gli eletti. I giusti saranno salvati mentre i malvagi periranno. Questo è il tema di questi capitoli, non c’è pace, dice Dio dice il signore per i malvagi, per l’empio. 

00:57:53 

Quindi abbiamo queste tre divisioni, ma vediamo che c’è un’unità nel libro di Isaia e troppo spesso i critici sembrano Eh. Scegliere un versetto qui o lì e volerne parlare in isolamento, senza vedere tutto il contesto. Ma se noi vediamo il contesto, vediamo che questa è tutta opera di un’unica mente. Questo è un libro messianico e può solo essere opera di un’unica persona. Quella persona è stata Isaia, il figlio di Amoz.